UN VIAGGIO TRA IL TESSUTO AFRICANO PIÙ CONOSCIUTO AL MONDO

Pensando all’Africa, tra le mille immagini associate a questo paese, sicuramente non mancano quelle dei wax: tessuti dalle fantasie appariscenti e colori sgargianti. Scopriamo come vengono ottenuti queste stoffe, la loro storia e il significato dei disegni più popolari.

Preparazione

Il processo, per ottenere queste splendide stoffe, è  complesso. L’artigianalità ne garantisce l’originalità. Vediamo fase per fase come si ottengono. 

Il cotone viene lavorato per ottenere una stoffa grigia. Successivamente la sbiancatura ne toglie ogni impurità e il tessuto viene tirato e allungato fino ad ottenere la misura desiderata.

Il  design viene inciso su stampi e successivamente impresso sulla stoffa utilizzando cera sciolta ( da qui il nome “wax”). La cera viene successivamente rimossa, lasciando una vera e propria stampa sul tessuto. A questo punto vengono aggiunti i colori. Successivamente il tessuto viene lavato per rimuovere ogni residuo di cera.

La storia

I tessuti wax africani, conosciuti come "Ankara" in Africa occidentale o "Kitenge" in Africa orientale, sono in realtà originari dell’Indonesia. Soldati africani impiegati in Indonesia nel 1800 hanno importato questi tessuti in Africa. Successivamente questa lavorazione fu replicata in Europa e prodotta in Olanda.

I motivi tribali e i disegni riprodotti sui wax riflettono tradizioni, simboli locali e parlano di chi li indossa dando un’indicazione sull’appartenenza sociale.

Sono soprattutto le donne ad indossare queste stoffe come vero e proprio mezzo di comunicazione.

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