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I PIù ANTICHI SONO I BOGOLAN DIPINTI CON IL FANGO. Vieni con noi in Burkina Faso.

Conosciuto anche come Bògòlanfini o "panno di fango", il Bogolan è un tessuto di cotone fatto a mano in cui vengono utilizzati diversi tipi di fango contenenti vari minerali e pigmenti per creare fantastici colori per disegni dipinti a mano. Oggi i pigmenti sono presi anche da altri prodotti naturali.

Il processo inizia con l'immersione del tessuto in un tè tannico a base di foglie e rami. Una volta asciutto, viene poi dipinto con tutti i diversi colori dei fanghi che stanno stagionando da tempo. Gli stampini, che di solito sono scolpiti, vengono utilizzati per l'aggiunta di motivi e simboli che raccontano storie sulla comunità.

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“Il tessuto bogolan è letteralmente composto dalla terra, dalle foreste, dai fiumi e dal sole del Mali”. – Kandiora Coulibaly, Groupe Bogolan Kasobané

Il Bogolan è un tessuto di cotone tinto con il fango, proprio come dice Kandiora Coulibaly (fondatore del Gruppo Bogolan Kasobané), è una stoffa che si ottiene tramite l’utilizzo di elementi naturali come la terra, le foglie e l’acqua.

La tecnica è interamente ecosostenibile e biocompatibile. Il tessuto bogolan tradizionale è il frutto del lavoro manuale di migliaia di artigiani che con passione portano avanti una tradizione secolare.

Il tessuto Bogolan è originario del Mali, rappresenta il patrimonio culturale del Mali e la storia del popolo Bambara (detti anche Bamana) del gruppo etnico Mandé.

In Bambara, la lingua, raramente ci si riferisce al tessuto con il termine bogolan sarebbe più corretto utilizzare la parola bògòlanfini:

  • bògòsignifica “fango” o “terra”, 
  • lan, significa “con” o “di”, 
  • fini, significa “panno”. 

Panno di fango!

Tecnicamente come spiega Boubacar Doumbia (fondatore di Le Ndomo) Bogolan sta ad indicare il processo di tintura con il fango, mentre bogolanfini è il nome del tessuto finito. 

Sebbene il bogolan sia spesso associato al popolo Bambara, anche altri gruppi etnici del Mali come i Dogon, i Bobo, i Senoufo, i Minianka e i Malinké praticano la tintura con il fango.

Il Bogolan è un simbolo di orgoglio nazionale, i suoi modelli rappresentano la storia del popolo bambara, e non solo, da generazioni. 

In Mali ancora oggi le abilità e le tecniche che gli artisti hanno usato per secoli sono tramandate di generazione in generazione e gli artigiani sono considerati sacri o magici, poiché, come dicono i maliani, completano il lavoro “iniziato da Dio”.

La storia del Bogolan

Da quando Dio ha creato il mondo… il Bogolan era lì.

In origine i tessuti bogolan erano indossati dai cacciatori e guaritori noti collettivamente come donsowun gruppo molto rispettato e potente che utilizzava i tessuti di fango per mimetizzarsi e proteggersi. Inoltre i bogolan erano un emblema immediatamente riconoscibile della loro occupazione.

Immagine cacciatore donsow

Donsow, Festival sur le Niger, Segou, Mali

I donsow credevano che per affrontare il pericoloso mondo animale, vegetale e spirituale che si celava nella boscaglia, avessero bisogno di tutto il potere protettivo possibile. 

Il potere protettivo lo ricavavano dai loro abiti tinti con il fango detti anche donsofani (letteralmente “abito da cacciatore”) e dagli amuleti con i quali decoravano le loro tuniche bogolan.

I tessuti di fango avevano il potere di proteggere ed assorbire anche le forze pericolose rilasciate dopo l’iniziazione all’età adulta delle ragazze e delle donne immediatamente dopo il parto. 

I bògòlanfini così come li conosciamo, erano i tessuti della gente comune, sono riconoscibili dai colori terrosi, motivi astratti dipinti a mano e culturalmente significativi. Di solito avvolgono e proteggono le persone comuni, dette anche mogo gwansang.

Oggi, i bògòlanfini sono sempre più popolari grazie al mercato turistico, al lavoro dei migliori artigiani e degli artisti che lo hanno reso famoso.

Groupe Bogolan Kasobané

“La prigione è finita, siamo liberi”

Il Gruppo Bogolan Kasobané è uno di quei collettivi di artisti del Mali che ha contribuito a rendere popolare il tessuto bogolan.

A metà degli anni ’70, nasce il Gruppo Bogolan Kasobané, un gruppo di studenti con la missione di promuovere la tecnica di tintura del bògòlanfini, realizzata secondo la tradizionale tessitura artigianale a strisce.

I membri del gruppo Kasobané si sono incontrati presso l’Istituto Nazionale delle Arti di Bamako, Mali. A formare il gruppo erano gli studenti Kandioura Coulibaly, Klètigui Dembélé, Boubacar Doumbia, Souleymane Goro, Baba Fallo Keita e Néné Thiam.

Il gruppo ha viaggiato in tutto il Mali, ricercando le tradizioni e le pratiche bogolan, compreso l’alfabeto simbolico, la storia, gli usi ei colori codificati nei tessuti. Ciò ha permesso loro di comprendere e di preservare le tecniche tradizionali che rischiavano di andare perdute. 

Nella lingua bambara, Kasobané significa “la prigione è finita, siamo liberi“, è per questo che il gruppo utilizza solo materiali che si trovano in natura in Mali.

Inoltre il gruppo Kasobané è riuscito nella sua missione, promuovere il bògòlanfini, nel continente africano, in Europa e negli Stati Uniti.

Oggi i membri del gruppo sono considerati innovatori e pionieri nel movimento delle belle arti del Bogolan. Insieme al collettivo Atelier Jamana, il Groupe Bogolan Kasobané è il produttore di abbigliamento d’arte bogolan di maggior successo.

Chris Seydou

“Attraverso le sue creazioni, il Mali divenne meglio conosciuto in tutto il mondo per i suoi tesori culturali, fino in America dove oggi gli afroamericani trasformano il bogolan in un simbolo d’identità culturale.”

il Gruppo Kasobané segnò sicuramente una svolta nella storia del tessuto Bogolan tuttavia ad accendere i riflettori e a portare il tessuto di fango sulle passerelle di tutto il mondo fu il designer Chris Seydou.

Il suo talento e la sua creatività hanno contribuito a trasformare il Bogolan in un capo d’abbigliamento chic, sia per i maliani che per i non maliani.

Chris Seydou fu tra i primi a realizzare abiti alla moda con i tessuti di fango, dalle minigonne alle giacche aderenti e vestiti in stile tradizionale.

D’allora il tessuto bogolan divenne anche espressione della cultura nera. Per alcuni anche dichiarazione di una precisa posizione politica. Negli Stati Uniti questo fenomeno fu particolarmente popolare tra i giovani afroamericani.

Il BOGOLAN DEL XXI SECOLO

Oggi, dopo gli anni di fuoco del Gruppo Bogolan Kasobané, l’Atelier Jamana, Nakunte Diarra e Chris Seydou, per gli artigiani e il bogolan si prospetta una nuova era e purtroppo ancora molte sfide da affrontare.

Per Habibou Coulibaly, un artista tessile membro della Cooperativa dei Tintori di Kadiogo in Burkina Faso, la faccenda sembra essere molto seria:

“Come artisti, siamo di fronte alla sfida di trovare successori per perseguire il nostro mestiere, poiché i giovani che studiano non vogliono più fare arte tradizionale. È difficile ottenere la materia ora che è diventata rara e costosa. Le risorse finanziarie sono sempre più inaccessibile agli artisti, rendendo difficile la produzione e la commercializzazione dei nostri prodotti.”

Immagine dell'artista Habibou Coulibaly

Habibou Coulibaly. Immagine gentilmente concessa da Cultural Survival

L’artista Coulibaly ha imparato il processo di tintura con il fango da sua nonna. Attualmente il suo lavoro si concentra sulla condivisione delle sue conoscenze, sul supporto ai giovani della sua comunità attraverso la formazione, la produzione e la vendita di prodotti artigianali.

Habibou ci tiene a sottolineare che l’acquisto dei tessuti artigianali come i bògòlanfini possono davvero aiutare a cambiare la vita nella sua comunità. La vendita di prodotti crea reddito ed occupazione, fornisce loro una vita più dignitosa.

Come dice Habibou Coulibaly: “Il Bogolan non è un semplice prodotto, ma l’opera d’arte, l’energia e la vita di un artigiano.”

Immagine Fodere cuscini Bogolan

Collezione cuscini bogolan 2019/2020 (Instagram @madamemariko)

 

 

Come viene fatto il Bogolan?

“Una leggenda narra che fu una donna a scoprire questa tecnica in modo del tutto casuale, un giorno macchiò il proprio vestito di terra e si accorse che i segni così impressi erano indelebili”

Il Bògòlanfini è realizzato attraverso un processo laborioso e dispendioso in termini di tempo e manodopera che prevede l’utilizzo della terra, delle foglie e della luce solare. 

Nakunte Diarra e la creazione del tessuto Bogolan

Immagine dell'artista Nakunte Diarra

L’artista Nakunte Diarra. Immagine gentilmente concessa da Indigo Arts

L’artista Nakunte Diarra (classe 1941) di Kolokani, una piccola città del Mali, è stata ampiamente riconosciuta come la migliore artista bogolan per l’eccezionale qualità dei suoi bògòlanfini.

Il processo per la creazione di un tessuto bogolan inizia dalla raccolta del fango dal letto del fiume. Il fango raccolto viene poi messo in un grande vaso d’argilla con dell’acqua e lasciato fermentare per un massimo di un anno. 

I grandi artisti come Nakunte Diarra possono avere persino una propria ricetta per la composizione del fango, aggiungono foglie diverse per migliorare la profondità del colore della terra.

I tessuti bogolan tradizionali sono realizzati con cotone coltivato localmente, filati dalle donne e consegnati agli uomini per essere cuciti in lunghe strisce che verranno tagliate delle dimensioni desiderate. 

È tempo della tintura, il tessuto pronto e cucito viene immerso in una soluzione di foglie di ngálǎma (betulla africana) e jambakatan kè (Combretum glutinosumschiacciate e bollite.

Dopo aver fatto asciugare il tessuto al sole. L’artista traccia il suo piano di progettazione e inizia ad applicare con cura il fango creando dei motivi tradizionali.

Quando l’intera superficie sarà completa, occorre lasciare asciugare il fango e in seguito lavare di nuovo il tessuto. È necessario ripetere questo processo fino a quando la saturazione del colore sarà profonda e ricca. 

Prima di lavare il tessuto per l’ultima volta il passaggio finale prevede di decorare le restanti zone del tessuto non trattate con il fango, solitamente vengono sbiancate con un sapone a base di crusca di miglio, soda caustica e arachidi tritate.

Quest’ultimo passaggio serve a far risaltare i motivi bianchi sullo sfondo scuro tinto di fango. Un lavoro minuzioso può richiedere settimane a un artigiano per completare la creazione di un bògòlanfini.

Realizzare un Bogolan in 7 semplici mosse

Ecco un riassunto delle 7 fasi cruciali per la realizzazione di un tessuto Bogolan:

  1. Filatura
  2. Tessitura
  3. Tintura
  4. Asciugatura
  5. Decorazione
  6. Lavaggio
  7. Asciugatura finale
1. Filatura

Secondo la tradizione la filatura era eseguita dalle donne che, sedute a terra, tirano torcono e avvolgono con gesti antichissimi il filo intorno a un fuso. 

Se non hai a disposizione del cotone grezzo, puoi utilizzare del cotone già filato.

2. Tessitura

La tessitura, invece, è generalmente riservata agli uomini. Essi utilizzano un particolare telaio orizzontale e con il ritmico movimento dei piedi realizzano strisce di cotone larghe circa 12 o 15 centimetri che serviranno per confezionare le stoffe.

Dubito che tua abbia un telaio orizzontale in casa. Se sai cucire, realizza a macchina delle strisce larghe circa 12 o 15 centimetri e lunghe quanto basta per confezionare la tua stoffa.

Se non sai cucire non è un problema, procurati un tessuto bianco in puro cotone.

3. Tintura

La tintura si ottiene generalmente facendo bollire foglie, fiori o corteccia d’albero per qualche ora. In questa tintura vengono immersi più volte i tessuti al fine di accentuare il colore ottenuto.

Le foglie per la tintura del Bogolan sono di arbusti che generalmente si trovano solo nel continente africano. Utilizza foglie, fiori, frutti, radici, foglie e cortecce ricchi di tannino, dovresti ottenere un tessuto colore giallo-beige.

4. Asciugatura

Dopo che la tintura vegetale avrà conferito un colore beige o addirittura giallastro al tessuto, occorre lasciarlo ad asciugare al sole. Il sole ha una funzione molto importante per ottenere un buon tessuto Bogolan.

5. Decorazione

Una volta che il tessuto è tinto e asciugato, è pronto per essere decorato col fango. 

La decorazione spesso costituisce dei simboli della cultura Mandé, il cui significato è accessibile solo a chi abbia seguito un’opportuna iniziazione. 

Ora i simboli sono stati semplificati per soddisfare le richieste del mercato di massa. Ciò significa che chiunque potrà apprendere le basi del mestiere in tempi piuttosto brevi. Tradizionalmente l’apprendistato richiederebbe anni. 

Puoi apprendere i significati e provare a replicare alcuni dei simboli che trovi nel capitolo successivo. Procurati del fango, anche della terra bagnata andrà bene, e un pennello per fare le decorazioni.

6. Lavaggio

Il lavaggio ha la funzione di eliminare le eccedenze di fango che attraverso un affascinante processo di ossidazione reagisce con i coloranti naturali, producendo un nero intenso quando si asciuga. 

Questo processo tradizionalmente è fatto sulle rive del fiume Niger o del suo affluente Bani, non temere, il lavandino di casa tua sarà più che sufficiente.

7. Seconda Asciugatura

Le operazioni di Decorazione, Lavaggio ed Asciugatura possono essere ripetute per ottenere tinte più profonde. Successivi interventi di sbiancatura e tintura danno l’aspetto finale del Bogolan. Le tinture successive possono servire a fissare il colore con altri detergenti o fissanti vegetali.

Ripeti i passaggi di decorazione-lavaggio-asciugatura per ottenere un colore più profondo e saturo. I motivi bianchi puoi ottenerli utilizzando degli agenti schiarenti o tinture tessili.

Per fissare il colore basterà invece immergere le stoffe già tinte in una soluzione composta da aceto bianco e acqua.

Simboli e significati del tessuto Bogolan

I segni e i simboli che adornano i bògòlanfini conservano la conoscenza delle erbe che curano – Sarah Brett-Smith

In passato, la filatura, la tintura e la decorazione erano lavori riservati alle donne, le ragazze imparavano il mestiere dalle madri e dalle nonne

Inoltre un tempo i simboli disegnati sulla stoffa non solo erano più intricati, ma contenevano anche significati più complessi che si riferivano alla storia e alle usanze del popolo Bambara. 

I simboli creati e i materiali naturali usati dalle donne del popolo Bambara servivano a trasferire e a controllare Nyama, l’energia che anima l’universo. È la forza spirituale Nyama a dare protezione a chi indossa i tessuti Bogolan.

Immagine Nyama, forza spirituale

“Nyama, un’energia che anima tutti gli esseri viventi, collegando gli esseri umani con ogni aspetto del mondo che li circonda.” – Groupe Bogolan Kasobane, Mali, Africa occidentale, 1989.

Oggigiorno la decorazione dei bogolanfini è realizzata sia da uomini che da donne. Gran parte dei disegni tradizionali sono stati semplificati e realizzati appositamente per il mercato turistico e di esportazione.

Interpretazioni dei simboli Bogolan

Immagini Bogolan simboli

Immagine gentilmente concessa da Semantic Scholar

Fiore di zucca

Questo simbolo popolare rappresenta il fiore di zucca.

Gomito d’iguana

Questo è considerato il simbolo del gomito dell’iguana. Potrebbe portare fortuna poiché un’iguana può condurre un cacciatore all’acqua. L’iguana rappresenta anche gli africani in guerra contro le potenze straniere.

Intrepido coraggio

La “cintura dell’uomo coraggioso, il disegno rappresenta la cintura che i guerrieri indossavano prima di andare in battaglia, è considerato un simbolo di coraggio.

Ossa di serpente

Il simbolo rappresenta le ossa di un serpente. È considerato un simbolo di coraggio.

Letto di bambù e miglio

Questo simbolo rappresenta le foglie del letto di bambù e miglio. Il disegno viene usato da una moglie che desidera mostrare la sua superiorità all’altra moglie di suo marito. È un simbolo molto popolare e una donna che lo indossa non sempre è in cerca di rivalsa.

Ricapitoliamo

Ecco i concetti fondamentali di questo articolo:

  • Bogolan in Bambara significa “fatto di fango”.
  • Il bògòlanfini è un tessuto di cotone fatto a mano in Mali, tradizionalmente tinto con fango fermentato.
  • In origine i tessuti bogolan erano indossati dalle donne, dai cacciatori, dalle persone comuni per proteggersi dalle forze maligne.
  • Il Gruppo Bogolan Kasobané, l’Atelier Jamana, Nakunte Diarra e Chris Seydou hanno contribuito a rendere popolare il tessuto bogolan.
  • Madame Mariko, Le Ndomo e African Textiles vendono bògòlanfini.
  • Il Bògòlanfini è realizzato attraverso un processo laborioso e dispendioso in termini di tempo e manodopera che prevede l’utilizzo della terra, delle foglie e della luce solare. 
  • I simboli creati e i materiali naturali usati dalle donne del popolo Bambara servivano a controllare Nyama, la forza spirituale che da protezione a chi indossa i tessuti Bogolan.

Credits Juliet Maingi

Immagine Tessuti africani

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